A pagina 55 del Giornale di Brescia di Sabato 13 Giugno 2009 leggo:
"TERMOUTILIZZATORE - La torre e la qualità architettonica"
Prevenuto come sempre faccio una smorfia e mi accingo a leggere LETTERA AL DIRETTORE (NB: non è un articolo del GdB ma una LETTERA di un libero citadino) dicendo:"vediamo a che punto è arrivata l'ignoranza di questa cittadella di paesani"
La LETTERA comincia con:" Questa rubrica credo che serva anche per riferire di fatti di cui si fa poca pubblicità, che forse pochi notano ma che riguardando la qualità dell'ambiente in cui viviamo"
In 4 righe l'autore, l'ing. Sergio Flamini, mi ha già fatto incazzare!
Continuiamo a leggere.
L'autore comincia a descrivere la storia della torre, si cita l'autore della colorazione a diverse tonalità di azzurro, un certo Jorrit Tornquist, pittore e artista austriaco: "il pensiero dell'artista fu di confonderlo nel cielo di Brescia" ...
"La conseguenza di questa scelta fu anche uno spettacolare effetto torcente, realizzato con l'illusione ottica del colore, come l'avvitamento di un tuffatore proiettato verso il cielo".
o ancora "Una torre-scultura unica, che attirava l'attenzione per la sua bellezza".
Inoltre, viene ricordato il premio conferito alla suddetta torre dal presidente nazionale dell'Ala Assoarchitetti.
Finqua nulla da eccepire. Si parla di architettura, ignorante in merito, non mi esprimo. Ma poi...
"Strano pensare ad un oggetto di edilizia industriale come simbolo della modernità cittadina, della qualità architettonica che esce dai confini della nostra provincia, che all'estero notano e additano ad un esempio di come un impianto industriale, oltre che essere efficiente, possa fare architettura"
e ancora "Questo disse anche la Columbia University di New York, conferendo al termoutilizzatore il premio di migliore al mondo come efficienza, compatibilità ambientale e qualità estetica. Noi bresciani abbiamo realizzato questo impianto, mentre altre città impazzivano nell'emergenza rifiuti, soffocati da cumuli di spazzatura e inquinamento da discariche abusive e altamente nocive all'ambiente".
Secondo l'autore, la torre dell'inceneritore (e insieme ad esso l'inceneritore dato che senza inceneritore non ci sarebbe nessuna torre...) è un caso emblematico di "idea geniale" realizzata grazie "la presenza attiva di un Committente sensibile e preparato"
...
Una cozzaglia di balle, ignoranza, referenza ingiustificata e mistica sudditanza!
Punto uno. All'estero non si ammira il nostro inceneritore per l'efficienza tecnologica. La tecnologia è vecchia ed in contrasto con le direttive europee sulla Gestione Integrata dei Riuti!
L'Unione Europea, per quanto concerne il trattamento dei rifiuti o materiali di post consumo, stabilisce come prioritaria la riduzione alla fonte dei rifiuti, poi il recupero di materia ossi il riciclaggio e il compostaggio, poi il recupero di energia (incenerimento) e infine lo smaltimento in discarica.
La tecnologia che sta alla base dell'inceneritore di Brescia è un Forno a Griglia a movimento inverso che brucia rifiuti con un potere calorifico non eleveto. Pertanto i rifiuti che finiscono nell'inceneritore devono essere il meno differenziati possibile perchè deve essere sempre presente una certa quantità di umido all'interno del mix che finisce nel forno, altrimenti vedremmo, letteralmente, le fiamme uscire dal camino!
Invece, il recupero di materia (ricordiamo che nell'ordine delle priorità è sopra al recupero di energia) basa la sua efficienza essenzialmente su una raccolta differenziata spinta con separazione secco/umido, ossia proprio quello che non vuole l'inceneritore di Brescia.
Se l'UE stabilisce che gli stati membri devono ridurre i propri rifiuti e potenziare la raccolta differenziata per favorire il recupero di materia, com'è possibile definire l'Inceneritore di Brescia (un mostro mangia "rifiuti tal-quali") moderno, efficiente, rispettoso dell'ambiente e invidiato da tutti!?!?!?!?!
Su quali basi si possono dire queste cose? Potreste rispondere."sulla base del premio conferito dalla Columbia Univerisity!". E io vi rispondo dicendovi che quel premio, vede tra i suoi finanziatori la stessa azienda costruttrice dell'impianto!
O ancora, come si fa a definre ASM (adesso A2A) un "committente sensibile e preparato?". Preparato si, sui suoi piani finanziari e sulle sue voci di bilancio! Su quello A2A è sicuramente preparata ed essendo una S.P.A. deve fare l'interesse dei suoi azionisti e non del Cittadino. Fare l'interesse del Cittadino costa! Spesso è anti economico e qualora vi fosse un profitto, sicuramente non sarebbe tale da poter comprare centrali elettriche in giro per l'Italia e il resto d'Europa o tale da diventare il prmo operatore nazionale nel settore dei rifuti e dei servizi ambientali! Non credete?
Per la cronaca, a Mazzano e Rezzato dovrebbe partire il servizio di Raccolta Differenziata Porta a Porta a settembre ma voci attendibili mi informano che
1) a settembre non si parte, ma si rimanda a ottobre
2) Aprica (gruppo A2A), vincitrice dell'appalto per il servizio di igiene urbana, ancora non si sia mossa come avrebbe dovuto per l'avvio del servizio entro i tempi prestabiliti e posticipati... Ai posteri l'ardua sentenza...
L'articolo nasceva come un elogio architettonico della torre dell'inceneritore (Su cui non ho nulla in contrario da dire dato che non è il mio capo) e finisce per diventare un elegio tecnologico e ambientale dell'inceneritore e del cosidetto "modello Brescia". Elogio del tutto infondato.
Sarebbe bello trovare ogni tanto sul Giornale di Brescia una lettera, un articolo, un appunto o un accenno contro l'opinione comune ed infondata che considera l'inceneritore un modello di sostenibilità.
In questo senso, NOI continuiamo a INFORMARE.
2 commenti:
Secondo me tu fai disinformazione!!! Intanto quello che tu commenti non è un articolo di giornale ma una lettera al direttore. Quindi penso proprio che non pubblicarla da parte del "Giornale di Brescia" sarebbe stato un atto censorio. In questo caso non c'è proprio disinformazione, e il riportare ciò che pensa un cittadino, che tra l'altro tu non rispetti ! Se cadesse il regime non vorrei certo essere nelle tue mani!!! Sarebbe anche peggio.
trabas77@tiscali.it
vero, è una lettera al direttore e non un articolo, colpa mia. Vado a correggere. Ora parliamo delle cose che ha scritto l'autore. Aspetto le tue osservazioni in merito al contenuto della lettera.
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