“Per uscire della crisi climatica e finanziaria bisogna puntare sul risparmio e l’efficienza energetica. Pensiamo alle centinaia di migliaia di posti di lavoro che si possono creare ristrutturando secondo i canoni di efficienza e risparmio energetico gli edifici privati e pubblici. Secondo un recente lavoro del Peterson Institute, spendendo 10 miliardi di dollari (7,9 miliardi di euro) per isolare termicamente le abitazioni USA, potremmo creare più di 100.000 posti di lavoro tra il 2009 e il 2011, portando un beneficio duraturo all’economia stimato da 1,4 a 3 miliardi di dollari tra il 2012 e il 2020. Accanto allo sviluppo delle nuove tecnologie e delle fonti rinnovabili attraverso una economia sempre a minor impatto di anidride carbonica e fumi inquinanti, occorre porre l’obiettivo di “rifiuti zero”, cioè programmi che prevedano il riciclo totale dei materiali e la non produzione di rifiuti. Una via intrapresa da grandi metropoli della California che può portare benefici economici, lavorativi, ambientali.”
Joseph Stiglitz – Premio Nobel per l’economia 2001
Premessa:
La realizzazione di piste ciclabili e strade pedonali non possono costituire una priorità. Così come la creazione di parchi e/o la salvaguardia della fauna locale o ancora la tutela del cosiddetto “centro storico”. Tutti aspetti importanti ma non prioritari.
Individuazione di 3 macro aree di intervento:
A) Edilizia ed Energia
B) Rifiuti
C) Inquinamento e Gestione del territorio
A) Edilizia ed Energia:
1)
adottare i protocolli definiti dallo standard CasaClima. In particolare, per ogni nuovo progetto soggetto a concessione edilizia, indipendentemente dall’uso (residenziale, terziario, sia private che pubbliche):
- Obbligo della certificazione con dichiarazione all’atto della concessione edilizia e accertamento definitivo all’atto della licenza d’uso;
- Obbligo del raggiungimento dello standard minimo della “Classe C”, con trattamento preliminare per la “Classe A”
- Obbligo dell’utilizzo dell’energia solare, con pannelli termici o fotovoltaici, per almeno il 25% del fabbisogno termico totale (equivalente) e/o il 50% del fabbisogno termico per la produzione di acqua calda sanitaria.
CasaClima è un insieme di protocolli che classificano ciascun edificio in classi d’efficienza in funzione del consumo energetico (o fabbisogno energetico), tenendo in considerazione sia l’isolamento termico dell’edificio sia la qualità dell’impiantistica, ad esempio, attribuendo all’atto della certificazione, una valutazione negativa nel caso della presenza di ponti termici o nel caso dell’impiego di vettori energetici fossili. Gli standard di consumo energetico fissati dai protocolli di CasaClima sono:
- Per la Classe ORO: Fabbisogno energetico inferiore di 10 kWh/m2a (meno di 1 litro gasolio / mq * anno)
- Per la classe A: Fabbisogno energetico inferiore di 30 kWh/m2a (meno di 3 litri gasolio / mq * anno)
- Per la Classe B: Fabbisogno energetico inferiore di 50 kWh/m2a (meno di 5 litri gasolio / mq * anno)
- Per la Classe C: Fabbisogno energetico inferiore di 70 kWh/m2a (meno di 7 litri gasolio / mq * anno)
2)
Introduzione della certificazione RIE (indice di Riduzione dell’Impatto Edilizio, così come definita dalla Provincia Autonoma di Bolzano) per ogni nuovo progetto soggetto a concessione edilizia, definendo un valore minimo da rispettare, calcolato secondo specifico algoritmo. Il RIE è un indice che valuta la qualità ambientale dell’intervento edilizio rispetto alla permeabilità del suolo e del verde. Tale indice è stato formulato per poter porre un limite all’impermeabilità del terreno causata dalle opere edili. Le conseguenze di una cementificazione irrazionale sono:
- aumento della temperatura della massa d’aria sovrastante e generazione di moti convettivi che portano al ricircolo delle polveri;
- assenza del naturale effetto mitigatore dato dal processo di evapotraspirazione della vegetazione;
- disordini e dissesti idrogeologici causati dalla concentrazione delle acque meteoriche nei corsi d’acqua;
- il rapido deflusso delle precipitazioni nei corsi d’acqua porta alla sottrazione delle acque meteoriche al naturale ciclo di captazione e restituzione all’ambiente mediante l’infiltrazione, l’evaporazione e l’evapotraspirazione.
3)
Incentivare ed agevolare ristrutturazioni o interventi su edifici esistenti, sia pubblici che privati, che comportino un effettivo risparmio energetico. Gli interventi possono riguardare sia l’isolamento termico sia l’ammodernamento degli impianti energetici, ad esempio, passando a sistemi ad elevata efficienza o che utilizzino fonti rinnovabili.
4)
Impiego di lampade a led o lampade a vapori di sodio ad alta pressione nell’illuminazione pubblica. Valutare quale alternativa, a parità di qualità dell’illuminazione, sia quella che garantisca il maggiore risparmio economico considerando tutti i costi: consumi, manutenzione, investimento iniziale, durata delle lampade ecc.
5)
Eliminare l’illuminazione natalizia. È inutile aderire alle giornate per il risparmio energetico spegnendo per un’ora le luci di una piazza o di un edificio pubblico quando, per 2-3 mesi si accendono centinaia, se non migliaia, di luci per un semplice bisogno estetico.
B) Rifiuti:
Raggiungimento dell’obiettivo Rifiuti Zero entro 5 anni, cioè ridurre a zero (o quasi) la quantità di rifiuti da conferire a smaltimento (incenerimento o discarica). Questo obiettivo è raggiungibile mediante una serie di politiche ed iniziative, di seguito riportate, che mirano essenzialmente alla riduzione dei rifiuti.
1)
Confermare il regolamento di igiene urbana che entrerà in vigore a settembre, su tutto il territorio. Avviare il PaP solo in alcune zone del comune a puro scopo di valutazione sarebbe controproducente in quanto la presenza contemporanea di cassonetti e raccolta domiciliare, porterebbe gli utenti a continuare a sfruttare il vecchio sistema generando dati non reali. L’introduzione del Porta a Porta comporterà sicuramente disguidi e lamentele, ma nell’arco di poche settimane tutto andrà a regime. Questa è l’esperienza di numerosissimi comuni. Maggiori problematiche si sono presentate proprio quando il nuovo sistema è stato avviato in regimi misti cassonetto/PaP.
2)
Valutare alternative per lo smaltimento dei rifiuti, in particolare della frazione secca indifferenziata (o residuo secco o RUR) e della frazione umida. Oggi il costo dello smaltimento di queste due frazioni viene definito da un monopolista, A2A (nelle vesti di Aprica): 70-100 euro a tonnellata per la frazione secca e 50-80 euro a tonnellata per la frazione umida. Esistono alternative di smaltimento che abbattono questi costi e che non impiegano tecnologie di recupero di “materia in energia”, bensì tecnologie di recupero di “materia in materia”. Ne è un esempio il Centro di Riciclo Vedelago ossia una piattaforma di selezione e recupero di rifiuti, in grado di recuperare fino al 99% della quantità di materiale in ingresso. Una percentuale così alta è stata raggiunta grazie alla realizzazione di una seconda linea di trattamento in grado di produrre una particolare sabbia, ad elevato contenuto di plastica, che viene rivenduta alle aziende di stampaggio di materie plastiche locali come materia prima secondaria.
La realizzazione di un simile impianto consente non solo di abbattere i costi derivanti dallo smaltimento, ma anche di:
- diminuire l’inquinamento causato dall’incenerimento dei rifiuti;
- incrementare il valore di RD finale;
- generare posti di lavoro reali;
- generare un indotto dato dalle aziende destinatarie del materiale prodotto dall’impianto.
3)
valutazione di fattibilità di un impianto di compostaggio comunale per la produzione di compost di qualità a partire dalla frazione umida degli RSU. Questo consentirebbe di annullare la voce di spesa relativa allo smaltimento dell’umido e di produrre compost da distribuire gratuitamente alla popolazione prevenendo quindi il fenomeno della desertificazione del suolo dovuto alla progressiva perdita di sostante nutritive.
4)
Incentivare il riutilizzo e recupero dei materiali istituendo un Mercato dell’Usato con cadenza mensile dove i cittadini possano portare oggetti usati e rivenderli o semplicemente donarli o scambiarli. L’obiettivo non è quello di ottenere un semplice “guadagno” dalla vendita di un oggetto in disuso, ma quello di recuperare materiale che altrimenti finirebbe per essere smaltito come rifiuto.
5)
Recuperare il materiale informatico presente in isola ecologica che potrebbe essere ancora funzionante, istituendo un Laboratorio Informatico dove studenti e/o volontari possano operare al fine di recuperare tale materiale e metterlo a disposizione delle scuole, installando all’occorrenza software open source.
6)
Favorire la diffusione di distributori alla spina di prodotti alimentari e non, con l’obiettivo di ridurre il consumo di imballaggi. Incentivare le attività commerciali ad istallare nei propri negozi tali distributori.
7)
Installare, sul territorio comunale, distributori alla spina di acqua potabile e acqua demineralizzata.
8)
Disincentivare l’impiego di prodotti “usa e getta” e favorire la diffusione di prodotti lavabili come, ad esempio, piatti in ceramica, bicchieri di vetro o tovaglioli di stoffa.
9)
Distribuire gratuitamente pannolini lavabili alle famiglie con neonati per un periodo limitato, compatibilmente con le risorse disponibili.
C) Inquinamento e Gestione del Territorio:
1)
Messa in sicurezza definitiva della Discarica di Ciliverghe.
2)
Divieto di espansione dell’Italcementi e obbligo di ammodernamento degli impianti con conseguente riduzione dell’inquinamento.
3)
Acqua e falde:
dal programma Lista Civica Agliardi Sindaco:
- studi di fattibilità, ricerche in materia di tutela e risanamento delle acque, nonché delle diverse tecniche di depurazione, delle risorse idriche sotterranee e delle risorgive;
- attività di monitoraggio chimico, fisico e biologico delle qualità delle acque superficiali e sotterranee con controlli sugli scarichi;
- indagini sull’assetto idrogeologico e le aree di dissesto.
A fronte dei risultati delle analisi condotte sulla qualità dell’acqua e a fronte degli interventi effettuati per risanare le eventuali situazioni a rischio, promuovere una campagna di sensibilizzazione della popolazione sull’utilizzo dell’acqua di rubinetto in alternativa a quella in bottiglia. Divieto nelle mense scolastiche di utilizzo di acqua imbottigliata.
Favorire l’installazione di impianti per il recupero delle acque meteoriche e degli scarichi, sia negli edifici pubblici che in quelli privati.
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