La colpa del disastro dei rifiuti campani è dell'Associazione Bancaria Italiana. Questo emerge dal libro inchiesta di Paolo Rabitti "Ecoballe" (Ed. Aliberti). Precisamente, in una lettera inviata nel 1998 da Giuseppe Zadra, Presidente dell’ ABI (Associazione bancaria italiana) all’allora commissario, nonché Presidente della Regione Campania, Antonio Rastrelli, riportata per intero da Rabitti nel suo libro.
In sostanza l’ABI, come riferisce nel filmato sopra l’Ing. Rabitti, intromettendosi nella Gara d’appalto europea per la gestione dei rifiuti del 1998, chiede alla Campania di non avviare la raccolta differenziata perchè è più importante raccogliere rifiuti per la costituzione delle ecoballe. Inoltre, se i cittadini campani non avessero conferito la quantità di rifiuti prefissata avrebbero dovuto pagare due volte: sia per smaltirli, sia per non smaltirli.
In questo modo la raccolta differenziata (cioè l'unica soluzione al problema rifiuti) non ha alcun motivo d'esistere ed è per questo che si è giunti alla situazione che conosciamo.
La gara è chiusa nel 2000 e alla Presidenza della Regione c’è Antonio Bassolino.Vince la società FIBE che dovrà costruire sette impianti di produzione e stoccaggio di ecoballe, due inceneritori nelle quali bruciarle, gestire la raccolta differenziata e costruire nuove discariche. Ma chi è FIBE? Dietro questa sigla ci sono: Fisia, Impregilo, Babcock Envinronment GmbH, Evo Oberrhausen, che hanno come capofila Fisia controllata di Impregilo. In testa l’ex AD Pier Giorgio Romiti coadiuvato da Paolo Romiti, che nel 2005 vince l’appalto per la costruzione del Ponte sullo stretto di Messina (ma questa è un’altra storia). La FIBE ha come capofila Fisia, controllata del gruppo Impregilo e la società non consegna nei tempi previsti l’inceneritore di Acerra, il che la porta ad un procedimento penale tutt’ora in corso presso il Tribunale di Napoli. E Fibe cosa acquista nel 2002? La cava di Chiaiano dal legittimo proprietario, Giosuè Riccardi, residente ad Acerra.
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