lunedì 21 aprile 2008

Ecco a voi i 70 Condannati Prescritti Indagati Imputati e Rinviati a Giudizio del nostro parlamento del cazzo - [17/04/08]

CONDANNATI, PRESCRITTI, INDAGATI, IMPUTATI E RINVIATI A GIUDIZIO
ELETTI IL 13 E 14 APRILE 2008 AL PARLAMENTO ITALIANO
Fonti: “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez - Ministero dell’Interno www.interno.it

accorcio molto per questioni di spazio... qua il pdf completo, ma vi prego di leggerlo tutto perchè scoprirete cose a dir poco allucinanti, talvolta esilaranti!

Popolo delle Libertà (45)

Abrignani Ignazio (FI): indagato a Milano per dissipazione postfallimentare nelle indagini sulla bancarotta della Cit.
Berlusconi Silvio (FI): 2 amnistie (falsa testimonianza P2 e falso in bilancio Macherio); 1 assoluzione dubitativa (corruzione
Gdf, falso bilancio Medusa); 1 assoluzione piena (corruzione giudici Sme-Ariosto); 2 assoluzioni per depenalizzazione del
reato da parte dello stesso imputato (falsi in bilancio All Iberian, Sme-Ariosto); 8 archiviazioni (6 per mafia e riciclaggio, 2 per
concorso in strage); 6 prescrizioni (finanziamento illecito a Craxi con All Iberian; falso in bilancio Macherio; falso in bilancio
e appropriazione indebita Fininvest; falso in bilancio Fininvest occulta; falso in bilancio Lentini; corruzione giudiziaria
Mondadori); 3 processi in corso: Telecinco (falso bilancio, frode fiscale, violazione antitrust spagnola), caso Mills (corruzione
giudiziaria), diritti Mediaset (appropriazione indebita, falso bilancio, frode fiscale), Saccà (corruzione); 1 indagine in corso
(istigazione alla corruzione di alcuni senatori).
Bergamini Deborah (FI): La sua posizione è al vaglio della Procura di Roma per ipotesi di interruzione di pubblico servizio per aver ritardato le notizie sui risultati elettorali delle regionali 2005.
Berruti Massimo Maria (FI): Condannato in via definitiva a 8 mesi per favoreggiamento.
Brancher Aldo (FI): Condannato in primo grado e in appello per falso in bilancio e finanziamento illecito al Psi. Indagato a Milano per ricettazione nell’indagine sulla scalata di Fiorani (Bpl).
Briguglio Carmelo (FI): Nel 1999 viene rinviato a giudizio per abuso d’ufficio e truffa alla Regione e all’Unione europea
nell’inchiesta della Procura di Palermo su presunti finanziamenti regionali e comunitari girati a tre società «amiche» per corsi
di formazione professionale.
Camber Giulio (FI): Condannato nel 2007 dalla Corte d’appello di Trieste a 8 mesi di reclusione (con rito abbreviato e sconto
di un terzo della pena) per millantato credito nell’ambito del crac Kreditna Banka.
Cantoni Giampiero (FI): Ha patteggiato 2 anni di reclusione complessivi prima per corruzione (con risarcimento di 800
milioni di lire) e poi per concorso nella bancarotta fraudolenta del gruppo Mandelli.
Catone Giampiero (Dc Autonomie): arrestato a Roma nel 2001 per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata,
falso, false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta pluriaggravata. E' indagato per estorsione per aver spillato 118mila euro ad alcuni dirigenti Merker.
Ciarrapico Giuseppe (FI): 5 condanne definitive, una in primo grado e una serie impressionante di arresti e procedimenti
penali. Nel 1973 condanna per truffa aggravata e continuata ai danni di Inps, Inail e Inam per non aver registrato sui libri paga gli stipendi dei dipendenti. Nel 1974 multa di 623.500 lire per aver violato per quattro volte la legge che tutela “il lavoro dei fanciulli e degli adolescenti”. Nel marzo ’93 viene arrestato a Roma per lo scandalo Safim Leasing- Italsanità. Nel 1995 viene condannato con rito abbreviato a 1 anno per falso in bilancio e truffa. Aprile ’93: Di Pietro lo fa di nuovo arrestare per una stecca di 250 milioni di
lire versata al segretario del Psdi Antonio Cariglia su richiesta di Andreotti. Passa un mese e torna dentro, stavolta per un presunto miliardo alla Dc andreottiana nello scandalo delle Poste. A giugno, condanna in primo grado a 6 mesi per diffamazione. Nel 1997 la Procura di Roma lo fa rinviare a giudizio per peculato, abuso e falso nella sua attività di re delle acque minerali. Nel 1995 viene condannato con rito abbreviato per falso in bilancio delle Terme Bognanco. Nel 1998 condanna in Cassazione a 4 anni e 6 mesi per la bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano. Nel 1999 la quinta condanna definitiva a 3 anni per il crac da 70 miliardi della società che controllava la “Casina Valadier”. Nel ’99, condannato in appello per emissione di assegni a vuoto, assolto in Cassazione perchè il reato è stato appena depenalizzato. Nel 2000 cade in prescrizione la condanna in primo grado per violazione della legge sulle assunzioni obbligatorie di invalidi. Nel 2001, condanna in primo grado a Perugia per abuso d’ufficio. Nel 2002 il Tribunale di Roma lo condanna a 1 anno e 8 mesi per truffa e violazione della legge sulle trasfusioni. E nel 2005 è rinviato a giudizio per ricettazione nella vecchia vicenda delle tangenti al ministero delle Poste. Del novembre 2007, il Ciarra è indagato a Roma per truffa ai danni di Palazzo Chigi. Intanto
il fisco italiano attende che il Ciarra versi 1,495 milioni di euro di tasse mai pagate. E non è questo l’unico suo debito: tallonato
dai piccoli azionisti dell’Ambrosiano, risulta residente per l’Anagrafe in una camera e servizi annessa a un capannone industriale dove ha sede la tipografia di “Ciociaria Oggi”, a Villa Santa Lucia.
Comincioli Romano (FI): Imputato per le false fatture e i bilanci truccati di Publitalia, patteggia 1 anno e 8 mesi, ottiene il consenso del pm. Nel febbraio 2008, alla vigilia della fine della legislatura, la giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato respinge al mittente la richiesta di autorizzazione (inoltrata dal gip di Milano Clementina Forleo) a usare le sue telefonate intercettate con l’amico
Stefano Ricucci a proposito della scalata al «Corriere della Sera».
De Angelis Marcello (An): Condannato in via definitiva a 5 anni di carcere (di cui 3 scontati in carcere) per banda armata e
associazione sovversiva come dirigente e portavoce del gruppo neofascista Terza Posizione.
De Gregorio Sergio (FI-Italiani nel Mondo): Dal giugno 2007 è indagato dalla Procura antimafia di Napoli per i reati di riciclaggio e favoreggiamento della camorra. Nel febbraio 2008 è stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Roma per il reato di corruzione.
Dell’Utri Marcello (FI): Condannato definitivamente a Torino a 2 anni e 3 mesi per false fatture e frodi fiscali nella gestione
di Publitalia. Condannato in primo grado e in appello a Milano a 2 anni per tentata estorsione mafiosa insieme al boss trapanese Vicenzo Virga ai danni dell’imprenditore Vincenzo Garraffa. Condannato in primo grado a Palermo a 9 anni per concorso esterno in associazione
mafiosa. Salvato dall’immunità parlamentare dalla richiesta di arresto avanzata nel 1999 dai giudici di Palermo in un processo per calunnia aggravata contro alcuni pentiti (processo chiuso in primo grado con l’assoluzione e ora in fase di appello).
De Luca Francesco (Dc Autonomie): indagato dalla Procura di Milano per tentata corruzione in atti giudiziari.
Fasano Vincenzo (An): coinvolto in due procedimenti penali relativi alla gestione delle aree Asi di Battipaglia (Salerno). Assolto in appello dall’accusa di turbativa d’asta, per il quale era stato condannato a 1 anno in primo grado. Condannato a 2 anni per concussione il 16 ottobre 2007, pena peraltro indultata.
Firrarello Giuseppe (FI): Arrestato e condannato in primo grado (il 13 aprile 2007) a Catania alla pena di 2 anni e 6 mesi di
reclusione per turbativa d’asta nel processo (tangenti) e per concorso esterno in associazione mafiosa.
Fitto Raffaele (FI): Indagato a Bari per corruzione, falso e illecito finanziamento ai partiti.
Formigoni Roberto (FI): Imputato per abuso d’ufficio nel processo sui maneggi intorno alla fondazione Bussolera Branca.
Assolto in primo e secondo grado, s’è visto annullare la sentenza dalla Cassazione, che ha ordinato di rifare il processo d’appello.
Galati Giuseppe (FI): indagato a Catanzaro per associazione a delinquere, truffa e violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete.
Giudice Gaspare (FI): Imputato a Palermo per associazione mafiosa, bancarotta fraudolenta aggravata e riciclaggio.
Grillo Luigi (FI): nel 2005 chiesto il rinvio a giudizio per aggiotaggio. Nel 2006 Grillo, grazie alla prescrizione appena dimezzata dalla legge ex Cirielli, ha visto cadere davanti al gip di Genova le accuse mosse contro di lui per una presunta truffa nella progettazione della Tav Milano-Genova.
La Malfa Giorgio (FI-Pri): Condannato definitivamente a 6 mesi per il finanziamento illecito della maxitangente Enimont.
Landolfi Mario (An): indagato in Campania per corruzione e truffa «con l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare il clan mafioso La Torre».
Lehner Giancarlo (FI): condannato per diffamazione dal Tribunale di Trento.
Martinat Ugo (An): Indagato dal 2 maggio 2005 a Torino per turbativa d’asta e abuso in atti d’ufficio a proposito degli appalti per l’alta velocità ferroviaria Torino-Lione e per due strade costruite in vista delle Olimpiadi invernali di Torino 2006.
Matteoli Altero (An): Imputato a Livorno per favoreggiamento. il processo viene bloccato.
Messina Alfredo (FI): più volte indagato insieme al Cavaliere e ai suoi cari, sotto inchiesta a Milano (la Procura ha da poco depositato gli atti a fine indagini) per favoreggiamento nella bancarotta fraudolenta dell’Hdc.
Nania Domenico (An): Arrestato per 10 giorni e poi condannato in via definitiva a 7 mesi per lesioni personali legate ad attività violente nei gruppi giovanili di estrema destra (fatti dell’ottobre ’69, sentenza emessa nel 1977 e divenuta definitiva nel
1980). Condannato in primo grado per gli abusi edilizi, prescritto.
Nessa Pasquale (FI): Imputato a Bari per concussione. Chiesto il suo rinvio a giudizio.
Paravia Antonio (FI): arrestato nel 1995 per un giro di tangenti nella sanità a Napoli. Prescritto.
Papa Alfonso (FI): indagato dal Tribunale dei ministri di Roma per abuso d’ufficio patrimoniale per alcune consulenze “facili”. salvato dall'immunità parlamentare.
Pecorella Gaetano (FI): Imputato a Brescia per favoreggiamento nelle stragi di piazza Fontana e piazza della Loggia: nel 2007, dopo cinque anni di indagini, la Procura ha chiesto il suo rinvio a giudizio con l’accusa di aver corrotto un pentito di Ordine nuovo, Martino Siciliano, testimone-chiave nei processi per le due stragi nere, perché ritrattasse le sue accuse contro Delfo Zorzi.
Pittelli Giancarlo (FI): Indagato a Catanzaro per associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e “appartenenza a
loggia massonica segreta o struttura similare” e a Salerno per rivelazione di segreto, diffamazione e calunnia nei confronti del
pm De Magistris, e pare anche per corruzione giudiziaria.
Proietti Cosimi Francesco (An): Indagato a Potenza e poi a Roma per corruzione, ha visto la sua posizione finire in archivio,
ma solo in parte.
Russo Paolo (FI): indagato dalla Dda di Napoli per concorso esterno in associazione mafiosa, nell’ambito di indagini sulla camorra del Nolano per i suoi rapporti con un imprenditore vicino, secondo gli inquirenti, ai clan della zona. Archiviato, resta però indagato nello stesso procedimento per violazione della legge elettorale.
Scapagnini Umberto (FI): Il 26 ottobre 2007 il pm catanese Francesco Puleio ha chiesto la sua condanna a 2 anni e 10 mesi di
reclusione per abuso d’ufficio e violazione della legge elettorale. E' pure indagato a Catania per abuso d’ufficio aggravato per i parcheggi sotterranei in costruzione nella città etnea.
Scelli Maurizio (FI): sospettato di aver intermediato il riscatto per la liberazione di alcuni ostaggi in Irak, è accusato dalla Procura militare di Roma e dalla Corte dei Conti di aver dirottato verso altre destinazioni 17 milioni di euro destinati alla missione “Antica Babilonia” a Nassiriya".
Sciascia Salvatore (FI): Condannato definitivamente a 2 anni e 6 mesi per aver corrotto, nella sua qualità di manager
Fininvest, alcuni ufficiali e sottufficiali della Guardia di finanza.
Simeoni Giorgio (FI): Indagato a Roma per associazione per delinquere e corruzione nello scandalo delle tangenti sulla sanità
nel lazio, nel 2006 s’è salvato grazie all'immunità parlamentare.
Speciale Roberto (FI): indagato dalla Procura militare di Roma per il presunto utilizzo privato di mezzi della GdF.
Tomassini Antonio (FI): condannato in via definitiva dalla Cassazione a 3 anni di reclusione per falso.
Tortoli Roberto (FI): Indagato dalla Procura di Arezzo per concorso in estorsione in uno scandalo che ruota intorno alla costruzione di una multisala cinematografica ad Arezzo.
Valentino Giuseppe (An): Indagato nel 2004 dalla Dda di Catanzaro per i suoi presunti rapporti con l’avvocato Paolo Romeo,
condannato per la sua appartenenza alla ‘ndrangheta, archiviato. Ma è tuttoggi indagato a Roma per favoreggiamento.
Vizzini Carlo (FI): Condannato in primo grado a 10 mesi e salvato dalla prescrizione in appello per il finanziamento illecito di
300 milioni di lire dalla maxitangente Enimont. Assolto dal Tribunale dei ministri di Roma dall’accusa di aver preso tangenti
quand’era ministro socialdemocratico delle Poste.

Lega Nord (7)

Bossi Umberto: Condannato in via definitiva a 8 mesi di reclusione per 200 milioni di finanziamento illecito dalla maxitangente Enimont. Condannato in via definitiva per istigazione a delinquere e per oltraggio alla bandiera. Il 16 dicembre 1999 la Cassazione l’ha condannato a 1 anno per istigazione a delinquere. Condannato in via definitiva nel 2007 a 1 anno e 4 mesi (poi commutati in 3.000 euro di multa, interamente coperti da indulto) per vilipendio alla bandiera italiana, indultato. Inoltre ha un altro processo in corso per lo stesso reato commesso nel 1997. Condannato a 7 mesi in primo grado e a 4 in appello perresistenza a pubblico ufficiale in seguito agli scontri con la polizia che perquisiva, il 18 settembre '96, la sede leghista di via Bellerio a Milano. Bossi s’è visto annullare con rinvio la seconda condanna dalla Cassazione, che ha disposto un nuovo processo d’appello. E qui, nel 2007, è stato assolto. Ancora aperto, invece, il processo di Verona per le camicie verdi della cosiddetta Guardia nazionale padana costituita nel 1996: Bossi, con altri quarantaquattro dirigenti leghisti, deve rispondere in udienza preliminare di attentato alla Costituzione e all’unità dello Stato, nonché di aver costituito una struttura paramilitare fuorilegge. Reati depenalizzati e protetto dall'immunità parlamentare.
Bragantini Matteo: Nel 2004 è stato condannato in primo grado a 6 mesi di carcere e a 3 anni d'interdizione dall'attività politica, per istigazione all’odio razziale e propaganda di idee razziste.
Calderoli Roberto: Indagato a Milano per ricettazione nell’inchiesta sulla Bpl di Giampiero Fiorani. Salvo per prescrizione nel processo per i tafferugli con la polizia nella sede leghista di via Bellerio a Milano (resistenza a pubblico ufficiale), Calderoli è scampato al processo in corso a Verona per le camicie verdi (attentato alla Costituzione e all’unità dello Stato, struttura paramilitare fuorilegge) grazie a una legge ad personam e all’insindacabilità regalatagli dal Senato.
Caparini Davide: Salvo per prescrizione nel processo per resistenza a pubblico ufficiale nel processo sui tafferugli con la
polizia durante una perquisizione nella sede leghista di via Bellerio a Milano.
Castelli Roberto: Indagato per abuso d’ufficio patrimoniale per alcune consulenze facili al ministero della Giustizia, s’è salvato grazie all’immunità. Per gli stessi fatti la Corte dei Conti l’ha condannato a rimborsare un danno erariale di 98.876,96 euro e gliene ha contestato un altro di circa 400 mila euro.
Maroni Roberto: Condannato definitivamente a 4 mesi e 20 giorni di reclusione per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, in relazione ai tafferugli durante la perquisizione della sede leghista di via Bellerio a Milano. Maroni, prima di finire in ospedale con il naso rotto, avrebbe tentato di mordere la caviglia di un agente di polizia. Di qui la condanna a 8 mesi in primo grado, poi dimezzata in appello e in Cassazione. Maroni è anche imputato a Verona come ex capo delle camicie verdi con le accuse di attentato contro la Costituzione e l’integrità dello Stato e creazione di struttura paramilitare fuorilegge. Reati depenalizzati. Resta in piedi solo il terzo.
Stefani Stefano: Indagato a Roma per concorso in truffa ai danni dello Stato e riciclaggio, ha ottenuto la richiesta d’archiviazione.

Udc-Rosa Bianca (5)

Cesa Lorenzo: Arrestato nel 1993, rinviato a giudizio, condannato in primo grado a 3 anni e 3 mesi per corruzione aggravata nello scandalo Anas (mazzette per 30 miliardi di lire) e poi salvato da un cavillo. Prescritto. Ma dal 2006 il segretario dell’Udc è di nuovo indagato per iniziativa dei pm di Catanzaro Luigi De Magistris e Isabella De Angelis, che lo accusano di truffa per «per avere ottenuto illecita erogazione di circa 5 miliardi di lire» dalla Ue e dalla Regione Calabria. Chiesta l’archiviazionei.
Cuffaro Salvatore: Condannato a 5 anni dal Tribunale di Palermo nel gennaio 2008 per favoreggiamento aggravato di alcuni mafiosi. Indagato per concorso esterno in associazione mafiosa in un fascicolo pendente presso la Dda di Palermo.
Mannino Calogero: Arrestato nel febbraio 1995 e tuttoggi imputato in appello per concorso esterno in associazione mafiosa. Assolto in primo grado nel 2001, tre anni dopo viene condannato in appello a 5 anni e 4 mesi.Sentenza annullata e processo rifatto da capo. Nel 2007 la Procura di Marsala ha chiesto il rinvio a giudizio di Mannino per associazione a delinquere, appropriazione indebita, frode in commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine, falso ideologico e truffa aggravata.
Naro Giuseppe: Condannato in primo grado a 3 anni e in Cassazione a 6 mesi definitivi di reclusione per abuso d’ufficio nel processo per l’acquisto con denaro pubblico di 462 ingrandimenti fotografici, alla modica cifra di 800 milioni di lire. Due prescrizioni hanno invece cancellato le accuse mosse contro di lui nell’inchiesta sulla Tangentopoli messinese (primo grado: condanna a 1 anno e mezzo) e in quella per le spese folli di Taormina Arte (peculato). Assoluzione piena per un altro abuso d’ufficio che aveva spinto la magistratura ad arrestarlo.
Romano Francesco Saverio: Indagato a Palermo per concorso esterno in associazione mafiosa, ha ottenuto l’archiviazione nel
2003 per il caso Guttadauro-Cuffaro. Ma dall’inizio del 2006 è stato di nuovo inquisito dalla Dda palermitana per concorso esterno, dopo le rivelazioni del pentito Francesco Campanella a proposito di altri presunti summit con mafiosi.

Partito democratico (13)

Benvenuto Romolo: condannato in primo grado nel 1999 a 140 mila lire di ammenda per percosse all’ex convivente.
Carra Enzo: condannato in via definitiva a 1 anno e 4 mesi per false dichiarazioni al pubblico ministero.
Castagnetti Pierluigi: ha una prescrizione per corruzione. Il 5 dicembre 2002 chiesto il suo rinvio a giudizio per corruzione (tangenti).
Crisafulli Vladimiro: ha visto finire in archivio l’indagine a suo carico per concorso esterno in associazione mafiosa alla Procura di Caltanissetta. In un’altra indagine, aperta per rivelazione di segreti d’ufficio dalla Procura di Messina, la sua posizione è stata stralciata con richiesta di archiviazione al gip, che non s’è ancora pronunciato.
D’Alema Massimo: s’è salvato per prescrizione del reato (accertato) di finanziamento illecito nel processo a proposito di 20 milioni di lire in nero versatigli dal boss delle cliniche Francesco Cavallari (Sacra corona unita). Archiviazione a Reggio Emilia per i presunti fondi neri incamerati dal Pci-Pds. Archiviata a Roma anche l’inchiesta per finanziamento illecito nata a Venezia. a Parma invece, dove Calisto Tanzi sosteneva di averlo finanziato con inserzioni pubblicitarie sulla rivista della sua fondazione Italianieuropei, D’Alema è rimasto un semplice testimone; infine la Procura di Milano sta ancora vagliando la sua posizione nell’ambito delle indagini sulla scalata dell’Unipol alla Bnl di Consorte nell’estate del 2005: il gip Clementina Forleo, che ipotizzava un suo concorso nell’aggiotaggio di Consorte, ha trasmesso gli atti alla Procura.
Gozi Sandro: Indagato – secondo «Panorama» – per associazione per delinquere, truffa e violazione della legge Anselmi sulle logge segrete dalla Procura di Catanzaro, nell’ambito dell’inchiesta «Why Not» sui fondi pubblici succhiati da consulenze fittizie e società create da politici calabresi (e non) di destra e di sinistra.
Laganà Fortugno Maria Grazia: ipotesi di reato: truffa ai danni dello Stato, per presunte forniture sanitarie irregolari.
Latorre Nicola: è stato indagato a Potenza per favoreggiamento, archiviata. Altre intercettazioni telefoniche l’hanno portato Latorre a un passo dal finire indagato a Milano per le scalate bancarie dei furbetti del quartierino. Ora la sua posizione è al vaglio della Procura di
Milano.
Lolli Giovanni: imputato in udienza preliminare a Bari per favoreggiamento nell’inchiesta sui presunti abusi della
Missione Arcobaleno. . Nel 1999 accusato di favoreggiamento, rischia la prescrizione.
Lusetti Renzo: condannato dalla Corte dei conti a risarcire il Comune di Roma oltre 2 miliardi di lire per consulenze ingiustificate. In appello l’importo è stato ridotto di un quinto.
Margiotta Salvatore: indagato a Potenza per falso ideologico e a Catanzaro, secondo l’Ansa, per abuso d’ufficio, ipotesi di peculato e rivelazione di segreto d’ufficio.
Papania Antonio: il 24 gennaio 2002 ha patteggiato davanti al gip di Palermo una pena di 2 mesi e 20 giorni di reclusione per abuso d’ufficio. La vicenda risale al 1998.
Rigoni Andrea: condannato a 8 mesi di reclusione in primo grado per un abuso edilizio sul monte di Porto Azzurro, all’isola d’Elba. prescritto.

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