lunedì 21 aprile 2008

Obiettivo Kyoto - [14/04/08]

sul sito www.kyotoclub.org potete vedere un bellissimo contatore che riporta il costo del ritardo sugli obiettivi di Kyoto. Come ben sapete (ovviamente si fa per dire...) l'Italia, come tutti i paesi che hanno sottoscritto il Protocollo di Kyoto, dal 1° Gennaio 2008 fino al 2012 deve ridurre le emissioi di gas ad effetto serra (per l'Italia la riduzione deve essere del 6,5%). Inoltre è previsto che nel periodo antecedente il 2008, gli Stati contraenti si impegnino ad ottenere entro il 2005 concreti progressi nell'adempimento degli impegni assunti e a fornire le prove. Gli Stati, inoltre, posso utilizzare il 1995 come anno di riferimento per le emissioni di HFC, PFC e SF6.

Come ben sapete, l'Italia non ha diminuito nemmeno di un punto le emissioni dal 1990 ad oggi, anzi, le ha aumentate del 9,9%.

In virtù di ciò, l'Italia dal 1° Gennaio 2008 dovrà pagare una cifra che ad oggi si aggira attorno ai 427 milioni di euro, in pratica 47,6 euro al secondo.

Ovviamente, di questa ennesima multa, ai nostri dipendenti non frega assolutamente nulla!

Ebbene, le soluzioni ci sono e quelle che secondo me sono le più significative sono:

- CCS ovvero Carbon Capture and Sequestration, anche detto Cattura e Sequestro dell'anidride carbonica.

- Agricoltura biologica e prodotti a Km ZERO.

Molto brevemente, la prima si tratta di una tecnica che consiste nell'andare a catturare la CO2 in uscita delle grandi centrali a olii combustibili, renderla liquida grazie ad elevate pressioni e stoccarla in idonei bacini. L'immagine sottostante motra quali sono i bacini all'interno dei quali è possibile ingabbiare la CO2 liquida. In generale, "bastano" 1500-2000 metri sotto la superficie per avere la presione ideale per mantenere la CO2 liquida. Ovviamente il pozzo deve garantire una buona impermeabilità. Tralasciamo altri particolari tecnici...

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Il costo di questa tecnologia oggi è di 70 euro/tonnellata di CO2, ma è destinato a scendere appena il processo verrà industrializzato. Inoltre nel flusso di CO2 possono essere immagazzinati anche altri gas nocivi cone NOx e SOx. Per quanto riguarda l'Italia come siamo messi? Ecco, non crederete ai vostri occhi per quello che leggerete. Uno studio ha mostrato che siamo dotati di sufficienti pozzi con buone caratteristiche di impermeabilità, per stoccare tutta la CO2 che dovremmo rimuovere dai nostri cieli per rientrare nei parametri di Kyoto. Cioè, se ci è richiesto di diminuire le emissioni di 200 milioni di tonnellate di CO2/anno, basterebbe scavare 40 pozzi a 1500/2000 metri e avremmo risolto il problema delle emissioni di CO2 nel nostro paese. Ovvimamente non si può andare avanti a produrre le stesse quantità di CO2 di oggi, ma finchè in questo paese non nascerà una vera politica energetica che punti TOTALMENTE sulle fonti rinnovabili, questa tecnologia potrebbe salvarci il culetto!!! Ovviamente c'è già chi rompe le palle parlando di possibili effetti collaterali di questa tecnologia. Senza entrare nei particolari, la presenza di giacimenti di CO2 liquida nel sottosuolo è una cosa del tutto naturale, pensate alle nostre amate Dolomiti, sapevate che sono nate dalla CO2 sequestrata geologicamente nel passato geologico a 1.000-2.000 metri di profondità, venute poi a giorno con i movimenti tettonici? Inoltre sono state prese in considerazione anche aventuali emissioni di CO2 a causa di una errata scelta del sito di stoccaggio, ebbene, si avrebbe quello che in gergo tecnico si definisce Diffuse Degassing Structure (Dds), ossia zone di degasaggio naturale che in Italia ne esisto già 200 e sono spesso sede di terme. In pratica i rischi di questa tecnologia sono minimi.

Per tutti i dettagli vi rimando a questo bellissimo pdf.

Per quanto riguarda la seconda soluzione, l'ho vista questa sera in TV a Report. In un fantastico servizio, che provvederò a recuperare il prima possibile da youtube, è stato mostrato che ogni aratura di un campo coltivato in modo tradizionale e cioè con concimi e disinfestanti chimici, porta alla stessa produzione di CO2 che produrrebbe una colonna di autocarri!!!! Questo perchè il rivoltamento della terra porta il carbonio contenuto nel concime chimico a contatto con l'aria e l'ossigeno in essa contenuto portando alla produzione di CO2. La soluzione consiste nell'abbandono totale della concimazione chimica e all'addozione della cosidetta agricoltura biologica. Molto importante è anche la riduzione del cosumo dei prodtti importati che hanno percorso molti kilometri per arrivare sugli scaffali dei nostri supermercati. Consumare prodotti autoctoni non solo risolleva l'economia italiana ma fa bene anche all'ambiente!!!

ok, la smetto di fare il saccente e vado a dormire!

ciao ciao.

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